Inizio Mulino del Trotto R1
Si trova nel territorio del Comune di Cagno, sulla riva sinistra del fiume Lanza. Funzionava con tre ruote, tuttora visibili e in buono stato di conservazione, alimentate da una roggia derivata dal fiume.
Il primo proprietario di cui abbiamo notizia è il tradatese Francesco Pusterla, che secondo un estimo rurale del 1592 acquistò l'edificio con annessi terreni coltivati a vite e a foraggio.
Verso la metà del '600 risulta affittuario del mulino Antonio Mina, detto "il trotto", esponente di un'intera famiglia di mugnai, che esercitarono l'attività fino al secolo scorso; dal suo soprannome è derivato quello del mulino stesso.
Abbiamo una documentazione relativa ad una vicenda che riguarda proprio i fratelli Mina e risale al 1651.
In quell'anno il Ducato di Milano impose ai Mina il pagamento di carichi fiscali arretrati, risalenti agli anni 1621-1638 e 1647. I Mina chiesero di poter essere esentati da questo onere gravoso, lamentando la scarsa produttività del mulino alimentato in modo irregolare a seconda delle stagioni.
Tuttavia la faccenda non sembrò di rapida soluzione e, quando i Mina si resero conto che l'iter giudiziario avrebbe comunque comportato grosse spese, si risolsero a pagare quanto dovuto, rinunciando a far valere le loro ragioni.
Dal catasto teresiano del 1751 e dalla carta della Valle d'Anza del 1772 il mulino risulta essere di proprietà della famiglia Radaelli; dal Cessato Catasto del 1858 apprendiamo che finalmente i proprietari sono Carlo, Gerolamo e Angelo Mina.
Nella valle la produzione di vino dovette ricoprire una voce economica importante, se nel 1911 i "Trotti" fondarono addirittura una cooperativa vinicola, i cui ventuno iscritti erano i componenti della famiglia.
Adagiato in posizione amena sul corso del fiume, distante dai centri abitati sia di Cagno che di Cantello, il mulino ricevette la corrente elettrica solo negli anni Cinquanta. In seguito, alle sue spalle, fu addirittura collocata una centrale.
Oggi il mulino e gli edifici adiacenti sono stati in parte ristrutturati, conservando il primitivo aspetto del piccolo borgo; all'interno si possono ancora osservare i vecchi macchinari per macinare le granaglie.

SOTTO LA CORONA DI SPAGNA...
"Francesco Pusterla di Tradate de' dare per uno molino con para tre mole nel comune de Canio con pertiche trenta arativa parte avignata, pertiche venti prato grasso di redito per quali paga in Ducato - per il lavorerio de sudetti beni con la persona lire 150 dinaro mezo d.1/2"

"1651, Settembre 28
Illustrissimo Magistrato
Viene intimato alli fedeli servitori delle Signorie loro molto illustrissime Giulio e fratelli Mina detti Trotti, possessori di certo Molino situato sopra alcune fontane dette "la Lanza" nel comune di Cazzone (...) acciò paghino lire 480 (...) per le imposte
Degli anni 1621-1638 e 1647..."
(dall'esposto dei fratelli Mina contro il pagamento dei carichi fiscali)

...E SOTTO LA CORONA D'AUSTRIA
"Carlo Francesco Mina fu Giuseppe, 40 anni. Sono nativo di Cagno ed abito in dettoluogo, e faccio anche il molinaro in un molino di tre ruotte con una resica e torchio da oglio, che tengo in affitto dal signor Pietro Giulio Cesare Segretario Larghi (...) la manutenzione dell'edifizio del molino si fa da me..."
(dalla deposizione in un processo contadino relativo al censimento per il catasto 14 ottobre 1722. Il mugnaio firmò con una croce)
Nel Parco della Valle del Lanza vorrei...

Panchine in plastica riciclata

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