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Le prime ruote idrauliche furono probabilmente ideate per
consentire il sollevamento dell'acqua al fine di migliorare i
sistemi di irrigazione e se ne hanno notizie già a
partire dal II secolo a.C.
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Noria azionata manualmente per mezzo di una manovella orizzontale
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Una delle ipotesi più accreditate è che
l'invenzione del mulino sia giunta a Roma dalla Turchia nel 66
a.C., dopo la conquista romana del regno di Mitridate.
L'ingegnere romano Marco Vitruvio (40 a.C. - 60 d.C.),
fornì la prima accurata descrizione di un mulino ad acqua
a ruota verticale: l'introduzione della trasmissione tra asse
orizzontale e verticale, costituì una importante
conquista tecnologica che trovò applicazione nella
costruzione dei mulini durante i secoli seguenti.
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Mulino romano a ruota verticale decritto da Vitruvio
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Nonostante l'invenzione del mulino risalga ad epoche molto
antiche, la sua diffusione generalizzata in Europa, avvenne solo
durante il medioevo. Una spinta decisiva al miglioramento degli
impianti idraulici si determinò con la rivoluzione
francese, quando il pane di frumento entrò a far parte
dell'alimentazione quotidiana di gran parte della
popolazione.
Su quasi tutti i maggiori fiumi europei, vennero costruiti, fino
agli inizi del '900, i mulini galleggianti, nati, pare, da
un'idea del Comandante romano Belisario: durante un assedio di
Roma, gli occupanti bloccarono l'acquedotto. Il Comandante fece
trasferire i macchinari su due barche accostate e ormeggiate. La
ruota motrice, inserita fra le due barche era mossa dalla
corrente del Tevere.
Mulino fluviale sopra vaselli
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Nel Parco della Valle del Lanza vorrei...
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Visite guidate lungo i sentieri e ai mulini
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