Inizio Tra le antiche carte R1
Documenti che risalgono al Basso Medioevo fanno menzione del nostro fiume. Un atto di permuta del 1229 riporta: "...Canonici Varis... dant Jacobo Luvato Praeposito Varisiensi et Ardizona eius fratri eorumque nepotibus omnes terras cultas et incultas quas Ecclesia Varisio habet in loco Malnate, praeter pratum in Valledanza."(...I canonici di Varese danno a Giacomo Luvati Prevosto di Varese e a Ardizona suo fratello e a loro nipoti tutte le terre coltivate e non coltivate che la chiesa di Varese ha nel comprensorio di Malnate, tranne un prato in Valledanza.).

Mappa del fiume Anza - 1772

Nel 1568 il curato don Donato Carcano, nella sua relazione per la nuova parrocchia di San Martino, riferisce alcune notizie sul paese e nella descrizione geografica riporta: "De Malna a Varixio glie miglia 3 et he giesa Colegiata que he cap. de plebe e glie fiumo ditto Lanza... Da Malna a Cazono ...gli sono miglia 2 et he del la plebe di Arcisate et gli è il fiumo nominato como di sopra Lanzo..." Nel 1597, durante una delle sue visite pastorali, S.Carlo Borromeo ebbe a rimproverare pubblicamente i mugnai della Folla, poiché lavoravano troppo e addirittura nei giorni di festa! Infine ci piace ricordare un episodio di storia patria, cui assistette il nostro fiume.
Il 26 maggio 1859, in seguito alla battaglia di Biumo Inferiore tra i Cacciatori delle Alpi e gli Austriaci del generale Urban, le truppe garibaldine si lanciarono all'inseguimento dei nemici, volti in ritirata verso Como.
Sei esploratori a cavallo, che precedevano l'esercito, raggiunsero la retroguardia austriaca e l'attaccarono proprio sul ponte che oltrepassa il Lanza alla Folla. Vennero così catturate due sentinelle poste di guardia al ponte. E il giorno successivo si ebbe lo scontro frontale tra i due eserciti a San Salvatore, in una battaglia che vide vittoriose le truppe italiane.

IL LETTO "RIFATTO"

In territorio elvetico, poco prima di Genestrerio, il fiume Gaggiolo si immetteva nel torrente Laveggio, immissario del lago di Lugano.
Poiché il fiume esondava frequentemente, provocando gravi danni alle colture, gli Svizzeri pensarono bene di risolvere i loro problemi deviando il corso d'acqua verso il territorio italiano.
Al valico naturale di Santa Margherita, posto tra il colle di San Maffeo e l'altura su cui sorge Bizzarone, provarono ad ostruire l'alveo del fiume, obbligandolo a curvarsi e ad immettersi nella valle italiana, e ci riuscirono al secondo tentativo.
Finirono i problemi per gli Svizzeri, ma ne cominciarono per i nostri valligiani...
Con l'accresciuta portata d'acqua le inondazioni divennero frequenti, causando disagi vari, come la distruzione delle colture, il deposito di ghiaia sui campi, il crollo di ponti, l'inagibilità dei campi, e così via.
Fino al 1700 si ha notizia delle lamentele degli abitanti della Valle d'Anza; tuttavia le proteste non valsero a nulla.
Alla Folla, dove il Lanza si immette nell'Olona, a sua volta ingrossato dalle acque della Bevera e del Vellone, si ebbero nel corso dei secoli le alluvioni più gravi.
A titolo esemplificativo citiamo qualche data: settembre 1773, 1867, 1880, 1881, febbraio 1892, novembre 1910, maggio 1917. La più recente e disastrosa esondazione dell'Olona risale all'autunno 1995.
Il fiume, caratterizzato da un regime torrentizio, ha comunque registrato anche periodi di siccità, come vedremo dalle rimostranze dei mugnai davanti all'imposizione di nuove gabelle. Un bollettino del cronista Giulio Tatto, risalente al 19 e 20 novembre 1619, recita così:
"Bel sole et mancho fredo co' grande asiuto che vi sono de i pozzi asiuti et di Malnate in su li molini no' lavoravano sollo che una rotta per molino per mancamento d'acqua".
Colle di S.Maffeo

S. Matteo

La curva del Gaggiolo

a S. Margherita

Roggia del mulino Bernasconi

Ponte sul Lanza d'inverno

Nel Parco della Valle del Lanza vorrei...

Cestini per i rifiuti

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